Afghanistan Camera Oscura, cosa pensano i lettori

Torsello oltre che fotoreporter è uno scrittore. E come molti scrittori di qualità non ha paura di mettersi a nudo, di raccontare i propri pensieri, le proprie angosce, le proprie riflessioni.
Mauro Villone (La Stampa) LEGGI TUTTO…

Un libro `umano` e `libero`
….poco meno di un anno fa credetti di andare alla presentazione di un libro e di una mostra fotografica e mi ritrovai invece immersa (primo di una lunga serie…) in un racconto incredibile dal volto infinitamente umano e in un cammino per terre cosiddette `lontane` che non possono più rimanere tali… Simonetta Salinari

Il rapporto di Kash Gabriele Torsello con l’Afghanistan è fatto di coraggio e rispetto. Lo si comprende in ognuna delle 180 immagini che accompagnano il racconto di Afghanistan CameraOscura….in modo doppiamente efficace, nella scrittura e nelle immagini, presenta aspetti di quella società che fatichiamo a cogliere nei media occidentali.
Francesco Pistocchini POPOLI

Ho letto il tuo libro e la tua storia con molta attenzione e debbo dire che associata alle foto da l’idea di un piccolo film cartaceo, complimenti. Mi sono emozionato nel leggere le tue parole. Parole che mi hanno immerso in dei luoghi che di colpo erano diventati vicini. Alessandro Corroppoli

Un libro caldo! Ho ripreso in mano il tuo libro dal cruscotto del furgone del cinemovel nel primo pomeriggio ed era caldissimo. Ogni pagina scottava sotto le dita e mentre proseguivo la lettura delle foto e dei testi avevo come l’impressione che la carta aumentasse la temperatura quasi a renderla insopportabile. Riprendendo in mano il libro a “temperatura ambiente” mi sono accorto che sono le tue foto a scottare, a rendere calda la materia…
Nello, Elisabetta e la Carovana cinemovel.tv

Non ho mai letto, visto niente del genere: un documentario in foto e parole, la ricostruzione tesa, minuziosa, appassionata di un paese, l’Afghanistan, e di una vicenda che ha cambiato per sempre la vita dell’autore.
Un esempio coraggioso di tutto ciò che il mestiere di reporter oggi dovrebbe essere e che purtroppo oggi sempre meno è.
Imma Vitelli

Il volume ripercorre con lucidità i momenti salienti di quella esperienza, raccontando in maniera puntuale e coinvolgente – anche attraverso immagini suggestive – fatti ed emozioni utili a far luce definitivamente su alcuni aspetti ancora controversi. Ricorda il lungo periodo di prigionia, regalando ai lettori uno spaccato davvero emozionante e conducendoli in un viaggio nella cultura, nell’essenza e nelle contraddizioni di un paese dove, spesso, un limite sottile divide legalità e crimine.
Patrizia Capoccia (Il Paese Nuovo)

Ho apprezzato la singolare umanità e professionalità di fotogiornalismo insite nel libro, ricco di insegnamenti.
E’ il nuovo sistema di comunicazione che fa capire come è possibile stringere in pochi centimetri quadrati di fotografie, e in brevi espressioni intelligenti, la vita di milioni di esseri umani, di problemi socio-culturali, di tante sofferenze e di tante amare riflessioni.
Giacinto Occhionero

Il libro, come un film.
Afghanistan CameraOscura è un insieme di testi e foto che si divora tutto d’un fiato e rimane nella nostra mente come un film.
Sara Namias (Editrice Progresso)

Il libro è davvero bello.
Un miracoloso punto di equilibrio tra sensibilità europea, cultura profondamente assimilata, e capacità di penetrazione rivolta a una società complessa e remota, per larghi aspetti arcaica e feroce, per altri straordinariamente affascinante, con l’occhio a una storia densa di contraddizioni, a uno spaccato di umanità in cui il contesto drammatico piega e determina le scelte personali senza pietà.
E’ evidente che il tema del “tradimento” è declinato senza moralismi, solo cercando di scavare nelle dinamiche di contesto.
Grazie, Gabriele, per averci offerto questa esperienza di lettura, di visione, di riflessione, e di emozioni vere.
Silvia Godelli

…Lontano dalla cronaca che ha caratterizzato anche il periodo del suo sequestro nel 2006, Torsello attraverso la fotografia ha documentato volti, paesaggi urbani e scene di vita “vera” che, insieme alle testimonianze scritte raccolte nel volume, raccontano la storia recente dell’ Afghanistan.
Lorenzo Madaro (La Repubblica)

Il libro è bellissimo, l’ho letto tutto d’un fiato. Mi hai fatto conoscere un Afghanistan che non conoscevo, nonostante i tanti amici e i tanti mesi passati lì. Da cronista naturalmente è stato importante anche intrufolarmi fra i dettagli della tua disavventura, ma quel mi ha colpito è stato soprattutto lo strano rapporto con i talebani. E’ proprio vero che per capire gli altri, bisogna parlarci.
Pino Scaccia

Ho letto finalmente Afghanistan CameraOscura… Il libro mi ha colpito molto, naturalmente.
…mi è piaciuto come l’episodio più morbosamente interessante, quello del rapimento, non sia stato messo al centro del racconto ma è solo la fine di un lungo viaggio in Afghanistan che inizia nel 2001 e si conclude con l’evento che ti ha impedito di tornarci. Insomma, uno comincia il libro pensando “ma quando arriva al sangue” e scopre che invece la parte più interessante è l’Afghanistan in sé.
Ludovico Fontana

… sono rimasta colpita dall’equidistanza di Kash Gabriele sui personaggi incontrati da Emergency (italiani e afghani), mentre qui da noi in Italia c’è una specie di delirio fra fan sfegatati e detrattori di quella Organizzazione, il che non pone a mio parere la questione in termini sensati.
Non entrerò, evidentemente, nel merito del rapimento. Mi pare siano abbastanza eloquenti le cronache del libro perché ciascun lettore possa almeno in parte percepire le incongruenze, le omertà, i tradimenti d’amicizia, i sotterfugi e gli atteggiamenti gravemente colpevoli che hanno reso possibile il compiersi di questa drammatica vicenda.
Daniela Binello

…è un libro bellissimo che consiglierei a tutti di leggere. Il libro racconta bene le realtà della società afghana senza interpretazioni “aggiuntive e personali”, si racconta ciò che si è visto e si è vissuto. Per un’attimo uno immagina di essere lì e vivere ciò che legge sul libro “Afghanistan Camera Oscura”.
Qorbanali Esmaeli
Presidente Associazione Afgani Italia

…una sorta di esperienza mistica, come se il tempo reale si fosse messo da parte per lasciare spazio ad una dimensione indefinita in cui mi sono sentita catapultata, immersa, accompagnata dal tuo racconto… sentire la polvere delle strade, gli sguardi carichi di vita della gente, lasciarsi invadere dalla sconfinatezza dei paesaggi, il dolore di Shabana e il calore nel cuore dei suoi genitori… sei riuscito a rendere tangibile (quasi palpabile) luoghi e persone che io non ho mai visitato o incontrato e per questo ti ringrazio.
Antonella Valerio

…ho finito il fotoracconto “Afghanistan CameraOscura”, bella lettura e scorrevole, grazie per avere narrato così bene quei luoghi con foto e racconto coinvolgenti, ho apprezzato ogni dettaglio, spero che qualcuno ne faccia un film perchè è descritta con minuzia ogni situazione e sensazione vissuta.
Marilena Oristanio

…grazie a tè per l’occasione che dai di poter far conoscere altri aspetti di una realtà spesso così manipolata una voce fuori dal coro che vale la pena ascoltare… Grazie, per il tuo coraggio. Mi sono commossa.
Marilena Imbrescia

…ottimo lavoro sei riuscito a farmi vivere la tua dura esperienza, in maniera molto chiara, lasciando dei dubbi e certezze che scandiscono la nosta società malata. Bel libro!!!
Silvano Bello

…è un viaggio che facciamo insieme a te…credo non sia stato facile astenerti dal fare commenti o far trasparire le tue vere emozioni… abbiamo conosciuto il tuo grande cuore con Shabana, il tuo coraggio e la grande passione per il tuo lavoro, ci hai messo davanti a una dura e triste verità…che meritava di essere svelata e raccontata dando al lettore la possibilità di pensare…e di farsi una propria idea!
Laura Garofalo

…un libro avvincente che racconta con linguaggio immediato e coinvolgente un mondo così diverso dal nostro corredato di tante belle fotografie, raccontato da “…un italiano vestito, non travestito da afghano”
Dario Luceri

…Il mixer tra testo e immagini crea una miscela di notevole potenza, che ti costringe a riflettere, ad aprire gli occhi, ad entrare nella carne viva di un mondo che tendiamo istintivamente a respingere, perché lontano, diverso, estraneo. E’ singolare che tu, malgrado i frequenti riferimenti alle armi (con immagini e testo), sia riuscito a farci incontrare con l’umanità di questo mondo, i cui ingredienti sono quelli che appartengono a tutti noi: il dolore, le lacrime, il sorriso, la rabbia, la paura, la fame… L’uso stesso del tempo presente nella narrazione ci costringe ad essere a nostra volta presenti tra quella gente, insomma lì tra loro, accanto a te. Io ho sempre sostenuto che la vera cultura non è semplice accumulazione di sapere, ma è sapere che produce sapere, sapere che induce pensiero, che apre vertenze, che costringe a interrogarsi. Il tuo libro, in questo senso, ha fatto centro.
Paolo Torsello

…assorbi riga per riga e senza accorgerti arrivi alla fine. Il fatto che e’ realmente accaduto rende la storia ancora piu forte!
Credo si possa dire che è un grande libro. Well done!
Silvia Heinrich